Abbazia San Pietro in Valle

Eremiti siriaci, Papa Ormisda e nascita dell’Abbazia di San Pietro in Valle

Presumibilmente nel VI secolo, l’imperatore di Costantinopoli, Anastasio I, convertito all’eresia monofisita, effettuò una persecuzione nei confronti dei fedeli al Papa, nel mentre era occupato con l’insurrezione del generale goto Vitaliano il quale, secondo lo storico Marcellino, si erse a difensore dell’ortodossia cristiana. Già dai tempi dello scisma acaciano, ad opera del Patriarca di Costantinopoli Acacio, convertito anch’egli all’eresia monofisita, la vita per i monaci fedeli al Papa si era fatta difficile. Stretti fra ortodossia ed eresia, imperatore romano e generale goto, fedeltà al Papa e vicinanza col Patriarca di Costantinopoli,  secondo la leggenda 300 monaci o eremiti fuggirono dal medio oriente e si rifugiarono a Roma, cercando aiuto nel Papa Ormisda. Profughi dalla Siria, in fuga da guerre in parte religiose, in parte etniche, in parte politiche, che il Papa invita ad accogliere. A volte la storia si ripete. Il Papa inviò tali monaci ed eremiti, come già i suoi predecessori avevano fatto con altri monaci siriaci, ad evangelizzare popoli che vivevano sull’appennino umbro marchigiano e fra cui il cristianesimo non era ancora molto diffuso. Successivamente Papa Ormisda riuscì a trovare una tregua con l’imperatore Anastasio ed un definitivo accordo con i suoi successori, Giustino e Giustiniano, ma ormai i 300 si erano stabiliti in Italia. Fra loro ci furono Lazzaro e Giovanni, due eremiti che si stabilirono in grotte sul monte Solenne ed in onore dei quali il duca longobardo Faroaldo fece erigere l’Abbazia di San Pietro in Valle.

Abbazia San Pietro in Valle