Abbazia San Pietro in Valle

Ottone II ed Ottone III e l’Abbazia San Pietro in Valle

L’Abbazia di San Pietro in Valle agli albori del X secolo era abbandonata, dopo le incursioni saracene, e con essa altre abbazie importanti, come quella di Farfa.

L’imperatore Ottone II, dopo aver sconfitto il re danese Harald Blue Thoot (si, il nome deriva da lui) ed aver stipulato un trattato col cugino Lotario, re di Francia, decise di provare a pacificare l’Italia, di cui in fin dei conti era re, respingendo i saraceni, e pensò che l’unico modo fosse sconfiggerli nel loro territorio, l’Italia meridionale. L’emiro dei saraceni richiamò le sue truppe da ogni territorio e lo scontro decisivo avvenne nelle vicinanze di Crotone, a Capo Colonna, nel 982. Lo scontro fu drammaticamente cruento, persero la vita l’emiro e la maggior parte dei capi cristiani, Ottone, nonostante le pesantissime perdite dei saraceni e la morte dell’emiro, fu obbligato a ritirarsi perché anche il suo esercito era decimato, e risalì la penisola fino a Verona, dove convocò una dieta e fece eleggere re d’Italia suo figlio Ottone III. Sapendo di essere malato, tornò a Roma, dove morì nel 983 e venne sepolto presso la Basilica di San Pietro, divenendo l’unico imperatore sepolto a Roma.

Discutibile è il successo delle sua spedizione in Italia, ma di certo ottenne il risultato di liberare l’Italia centrale dalla presenza dei saraceni e fu in seguito a questo risultato che poterono rinascere le abbazie precedentemente abbandonate, come l’Abbazia di San Pietro in Valle.

Abbazia San Pietro in Valle